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ANSAcom - In collaborazione con Teva
"Le nuove regole dell'Aifa sull'utilizzo degli anticorpi monoclonali per prevenire l'emicrania avranno un impatto importante perché permetteranno di curare meglio più pazienti dal 2025 in Italia dovendo fare meno visite inutili. I registri italiani come l'I-Graine e il Registro italiano delle cefalee (Rice) sono stati utili perché ci hanno fatto conoscere meglio l'effetto di farmaci che ora possiamo utilizzare con molta più tranquillità". Lo dichiara la direttrice del Programma cefalee ed algie facciali dell'Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna Sabina Cevoli a margine del congresso nazionale dell'Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (Anircef) 'Cefalee, neurologia e innovazione' in corso a Genova.
"Stiamo utilizzando gli anticorpi monoclonali contro l'emicrania da quasi cinque anni con risultati soddisfacenti, - ricorda - finalmente abbiamo delle terapie specifiche per la patologia, le nuove terapie ci hanno permesso di cambiare la qualità della vita dei pazienti. Sono terapie che si utilizzano mensilmente o addirittura ogni tre mesi e finalmente abbiamo dei risultati sull'utilizzo a lungo termine, soprattutto derivati da registri italiani".
"Gli studi ci hanno permesso di valutare gli effetti e l'efficacia di questi farmaci in una larga fascia di popolazione e per un lungo periodo, - sottolinea Cevoli - i farmaci sono risultati non solo efficaci ma ben tollerati e sicuri. Vorrei soffermarmi sulla categoria di pazienti affetti da una forma più grave di emicrania come quella associata all'iper-uso di analgesici: grazie agli anticorpi monoclonali non c'è più bisogno di ricoverare in ospedale i pazienti perché si riesce a ridurre l'impatto dell'emicrania direttamente a casa utilizzando le terapie risultate efficaci in pazienti per i quali i farmaci usuali avevano fallito in tutto. Mi riferisco a pazienti resistenti alle terapie, ma anche a pazienti che oltre all'emicrania hanno problemi di umore, come la depressione, questi farmaci sono efficaci senza dover aggiungere altri farmaci".
"In Italia sono numerosi i pazienti che utilizzano gli anticorpi monoclonali - aggiunge la direttrice -. Per far arrivare la terapia giusta alla persona giusta sono necessarie le reti dei Centri cefalee, occorre svilupparli in tutto il Paese, fortunatamente ci sono progetti in tutte le Regioni finanziati dal Ministero della Salute per creare le reti degli ambulatori dei Centri cefalee".
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