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Perquisizioni nel deposito Eni di Calenzano. Due mesi fa una delle vittime aveva segnalato 'anomalie'

Perquisizioni nel deposito Eni di Calenzano. Due mesi fa una delle vittime aveva segnalato 'anomalie'

I reati ipotizzati sono omicidio colposo, disastro e "rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro"

FIRENZE, 11 dicembre 2024, 13:32

Redazione ANSA

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Le cinque vittime dell 'esplosione nel deposito di carburanti dell 'Eni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cinque vittime dell 'esplosione nel deposito di carburanti dell 'Eni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Su ordine della procura di Prato, sono state eseguite ieri perquisizioni per l'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano. Proprio in quest'ultimo stabilimento si sono presentati i carabinieri oltre che alla Sergen di Potenza, ditta incaricata di lavori di manutenzione nell'impianto fiorentino e per cui lavoravano i due tecnici lucani Gerardo Pepe e Franco Cirelli, morti insieme a tre autisti per la deflagrazione avvenuta nell'area di carico del deposito. Lo riportano oggi alcuni quotidiani, spiegando anche che i reati ipotizzati, a ora contro ignoti, sono omicidio colposo, disastro e "rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro".

I Carabinieri sono stati per quasi dieci ore nello stabilimento di Grumento Nova (Potenza) della Sergen. Secondo quanto si è appreso i militari dell'Arma hanno acquisito numerosi documenti, tra i quali quelli relativi alla trasferta di Cirelli e Pepe. I due lavoratori erano in Toscana insieme ad altri tre colleghi, uno dei quali, Luigi Murno, di 37 anni, è ricoverato in gravi condizioni a Pisa.

Secondo quanto riporta Repubblica nel decreto di perquisizione è scritto: "La ditta stava eseguendo dei lavori di manutenzione nei pressi dell'area destinata al carico del carburante: in particolare avrebbero dovuto rimuovere alcune valvole e tronchetti per mettere in sicurezza una linea benzina dismessa da anni". "Sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico e che questa sia stata in qualche modo dovuta alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste". "Le conseguenze di tale scellerata condotta non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco", si legge ancora, non fosse altro che l'incidente ha poi provocato "un disastro, diversi morti e infortuni". "La circostanza che fosse in atto un'attività di manutenzione di una linea di benzina corrobora l'ipotesi che vi siano state condotte connesse al disastro".

Le perquisizioni scattate erano finalizzate ad acquisire documentazione, comprese chat nei giorni precedenti alla strage e nelle ore successive, per ricostruire cosa è accaduto nella "linea di carico e scarico del carburante e alle riparazioni in atto della linea di benzina da tempo dismessa". Sempre Repubblica riferisce anche che due mesi fa Vincenzo Martinelli, autista morto nell'esplosione insieme ai colleghi Carmelo Corso e Davide Baronti, parlava di "continue anomalie riscontrate sulla base di carico" in una lettera alla sua azienda Bt trasporti per replicare all'apertura di un procedimento disciplinare a suo carico per essersi rifiutato di completare un viaggio.

Alle istituzioni "chiediamo cosa hanno intenzione di fare in modo che non possa mai più accadere e darci un briciolino di fiducia nel poter rientrare in un altro deposito e svolgere il nostro lavoro". Lo dice Giuseppe Pecchinenda, autotrasportatore, collega di alcune delle vittime della strage del deposito Eni. "Noi autisti", chi si è salvato, "siamo dei miracolati". Quel giorno, racconta, "per una serie di cause sono arrivato poco dopo quello che è successo. C'era Vincenzo, ma poteva esserci Giuseppe, o un altro. Invece uno si ferma a fare colazione, trova fila per strada, fa una pausa e arriva in deposito mezz'ora dopo, come è successo a me". 

Cgil, finora alta adesione sciopero Eni Livorno

Oggi i lavoratori della raffineria Eni di Livorno effettuano due ore di sciopero in segno di lutto per quanto avvenuto a Calenzano. Lo sciopero viene effettuato alla fine di ogni turno di lavoro dal personale giornaliero e da quanto segnalano dalla Cgil, l'adesione finora è stata alta anche se per avere i numeri completi bisognerà attendere domani al completamento di tutti i turni. 

L'azienda di trasporto del gas sciopera per solidarietà

Intera giornata di sciopero per i dipendenti della G&A di Genova Bolzaneto, azienda di trasporto su gomma di prodotti petroliferi e chimici. Questa mattina i lavoratori sono scesi in sciopero in solidarietà a familiari e colleghi delle vittime di Calenzano. "Un atto di solidarietà e di denuncia - commenta Marco Gallo segretario responsabile del settore logistica Filt Cgil Liguria - in attesa di capire cosa sia accaduto e i motivi per i quali cinque lavoratori hanno perso la vita, la nostra solidarietà va ai colleghi e le nostre condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime. Garantire salute e sicurezza sul lavoro devono essere pienamente garantiti: le parole non bastano più".

Commemorate le vittime della strage

Un minuto di silenzio, la deposizione di un mazzo di fiori e poi alcune parole scambiate con colleghi e alcuni familiari delle vittime a Calenzano davanti al deposito Eni, a distanza dai giornalisti. Questa la commemorazione stamani, nel giorno del lutto regionale, presenti alcune decine di persone, oltre alle istituzioni: il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, il presidente della Toscana Eugenio Giani e del consiglio regionale Antono Mazzeo, l'assessora all'ambiente Monia Monni e i capigruppo a Palazzo del Pegaso. Unici due labari quelli dell'Anmil delle sezioni di Firenze e Prato. Minuto di silenzio e bandiere listate a lutto anche a Firenze, a Prato, che piange due delle cinque vittime. Nel capoluogo regionale la sede della Regione in piazza Duomo e quella del Consiglio regionale in via Cavour hanno da stamattina le bandiere a mezz'asta. Anche il Comune di Firenze ha aderito al lutto regionale: alle ore 10 è stato osservato un minuto di silenzio negli uffici comunali. La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha partecipato al minuto di silenzio in Consiglio metropolitano. Sempre a Firenze chiuso per 15 minuti il mercatino natalizio allestito in Santa Croce.

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