''Non potevamo farli entrate tutti,
ma è come se fossero qui col pensiero'': nella navata tornata a
risplendere di mille luci di Notre-Dame de Paris, l'arcivescovo
di Parigi, Laurent Ulrich, ha celebrato oggi una messa in
omaggio ai 340.000 donatori che attraverso la loro opera di
generosità hanno permesso di ricostruire la cattedrale in cinque
anni, come promesso dal presidente, Emmanuel Macron, dopo il
devastante incendio del 15 aprile 2019.
In maggioranza estratti a sorte, circa 1.500 donatori hanno
partecipato fisicamente alla funzione, ''come simbolo della
fraternità di chi ha dato per la rinascita della cattedrale'',
ha dichiarato Ulrich, aggiungendo che ''i vostri sforzi sono
stati ricompensati''. Vicino all'ingresso principale di
Notre-Dame, una targa saluta la ''generosità dei 340.000
donatori del mondo intero'', distinguendo coloro i cui
contributi ammontano a decine di milioni di euro. Tra questi,
Bernard Arnault, Françoise Bettencourt Meyers, François Pinault,
assieme a gruppi come L'Oréal, LVMH, Stellantis, la Fondation
TotalEnergies, The Walt Disney Company.
A quattro giorni dalla riapertura di uno degli edifici
simbolo della Francia e dell'Europa, con oltre quaranta leader
provenienti dal mondo intero, tra cui Donald Trump, Sergio
Mattarella e Giorgia Meloni, la messa di oggi ha soprattutto
voluto rendere omaggio ai doni anonimi che si sono moltiplicati
dopo il rogo. ''C'è stato uno tsunami di generosità'', ricorda
all'agenzia France Presse, la delegata generale della Fondation
Notre-Dame, Sylvie Bretones, che ha raccolto circa la metà degli
846 milioni di euro donati a Notre-Dame. In totale, 700 milioni
sono stati necessari per finanziare il cantiere di ricostruzione
e il resto servirà per ulteriori migliorie.
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