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Tavares, manager caparbio, fece nascere Stellantis

Tavares, manager caparbio, fece nascere Stellantis

Lo scontro con la politica. Ha ammesso 'Sono umano, non un mago'

ROMA, 01 dicembre 2024, 21:31

di Corrado Chiominto

ANSACheck
Carlos Tavares © ANSA/EPA

Carlos Tavares © ANSA/EPA

E' stato il protagonista della fusione tra Psa e Fca, le nozze dalle quali è nata Stellantis: Carlos Tavares è un manager di lungo corso, considerato l'amministratore delegato più pagato del settore automobilistico, con una carriera che ha attraversato i grandi gruppi. Deciso nelle scelte e nei confronti di governo e sindacati.

"Non sono un mago, sono un essere umano come voi", ha ammesso recentemente, quando già Stellantis aveva reso noto lo scorso settembre di aver avviato la ricerca del suo possibile successore nel 2026.

Una dichiarazione che, dopo l'ultimo suo intervento in Parlamento, seguito da aspre polemiche politiche, sembrava ammettere le difficolta di chi, nell'attuale contesto, si trova a gestire un gruppo automobilistico. Le vendite difficili e la perdita di quote di mercato, la transizione ecologica da gestire, il ricorso alla cig in molti stabilimenti, i confronti complicati con il governo italiano: Tavares è stato il volto di tutto questo.

Portoghese, nato a Lisbona 66 anni fa da madre professoressa di francese e da padre assicuratore, si trasferisce in Francia dall'età di 17 anni dove ha preso i migliori diplomi. Oggi è padre di tre figli. Si racconta che la sua passione per l'automobile arrivi all'età di 14 anni. E' allora che scopre le corse automobilistiche durante una giornata al circuito portoghese, vicino a Lisbona, in Portogallo.

L'ingresso nel mondo delle automobili è a 23 anni, quando viene assunto in Renault dove segue il progetto Megane. Viene poi inviato in Nissan dove diventa nel 2009 il responsabile del mercato Nissan per i mercati del Nord e del Sud America. Nel 2011 entra in Renault nel ruolo chiave di Chief operating officer di Renault e lavora come braccio destro di Carlos Ghosn, un rapporto che però si incrinerà dopo un'intervista e che lo porterà in Psa, in pratica nel gruppo concorrente.

In Psa è amministratotore delegato e presidente del gruppo. Riduce i costi, rilancia le vendite e riporta il gruppo in attivo. E qualche anno dopo, nel 2017, acquista Opel dal gruppo americano General Motors. Dopo la fallita fusione tra Fca e Renault, convince le famiglia Agnelli-Elkann e Peugeot dell'opportunità delle nozze tra Psa e Fca. Il matrimonio si celebra nel 2021. Nasce Stellantis e lui ne diviene l'amministratore delegato, portandosi a casa l'anno scorso 23,5 milioni di euro al lordo delle tasse. Una cifra che non ha mancato di scatenare polemiche. Il contesto è difficile.

La pandemia, la transizione. Il confronto complicato con il governo italiano sul piano, ma soprattutto l'audizione in Parlamento, dove è lui a puntare l'indice. "In Italia i costi sono troppo alti - dice - quello dell'energia per esempio è il doppio che in Spagna. Dovete spiegarmi come si fa a gestire questo problema". Tutti i gruppi lo criticano in modo aspro. Anche il governo lo accusa di aver gestito male. Lui ribatte anche dopo. "Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro". Un ping pong di dichiarazioni che prosegue fino alle dimissioni.

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