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Accusato di avere sfruttato lavoratori e messo a domiciliari

Accusato di avere sfruttato lavoratori e messo a domiciliari

Intervento dei carabinieri nei confronti titolare centro ippico

PERUGIA, 28 novembre 2024, 18:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il titolare di un centro ippico è stato arrestato, ai domiciliari, dai carabinieri di Perugia per avere sfruttato quattro lavoratori extracomunitari di nazionalità indiana, di cui due risultati privi di regolare contratto di lavoro e del permesso di soggiorno.
    L'intervento è stato condotto dai militari del nucleo ispettorato del lavoro di Perugia, in collaborazione con quelli della locale stazione, con personale dell'ispettorato territoriale del lavoro di Perugia e mediatori culturali dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
    L'uomo, un italiano di 45 anni, è stato ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro aggravato.
    L'attività investigativa, svolta nell'ambito del progetto multi-agenzia "Alt caporalato Due", finanziato dal fondo Politiche migratorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
    L'Arma riferisce in un comunicato che tutti i lavoratori sono risultati essere impiegati in condizioni di sfruttamento in considerazione di una "sistematica" retribuzione "palesemente" difforme da quella prevista dai contratti collettivi nazionali e "sproporzionata" rispetto al lavoro prestato. Contestate inoltre la violazione della normativa relativa all'orario di lavoro e al riposo settimanale, della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, definita tale da esporre gli stessi a pericolo per la salute la sicurezza e l'incolumità personale e alla loro sottoposizione a condizioni alloggiative particolarmente degradanti, nonché in alcuni episodi vittime di minacce sul luogo di lavoro.
    Sono state rilevate, inoltre, "reiterate" violazioni della normativa sulla tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, tra cui la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti "esposti quotidianamente" - sempre secondo l'accusa - al rischio biologico per la presenza di escrementi e parassiti animali.
    Nel corso delle verifiche sono state comminate ammende per circa 17.000,00 euro.
    Per le stesse violazioni in concorso è stata deferita in stato di libertà la convivente, italiana 40 enne, socia amministratrice della stessa azienda.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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