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>>>ANSA/ 'Cantiere utopia', 25 anni fa riapriva Basilica Assisi

>>>ANSA/ 'Cantiere utopia', 25 anni fa riapriva Basilica Assisi

Dopo il sisma recuperati 300mila frammenti di affreschi

ASSISI (PERUGIA), 28 novembre 2024, 13:33

Redazione ANSA

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(di Claudio Sebastiani) Per quanto fu complesso quell'intervento, venne ribattezzato il "cantiere dell'utopia" quello per il restauro delle volte della Basilica superiore di San Francesco di Assisi dopo il terremoto del settembre 1997. Un lavoro immenso di fatto mai terminato ma formalmente chiuso proprio 25 anni anni fa, il 28 novembre 1999, con la riapertura della chiesa simbolo del francescanesimo. Ricorrenza oggi celebrata dalla comunità del Sacro Convento che su X ha scritto: "questo gioiello di bellezza, di storia e di spiritualità meritava davvero uno sforzo collettivo e di tale portata, per tornare ad essere luogo di incontro con Dio nel nome di Francesco d'Assisi".
    Fu una vera e propria impresa quella compiuta in poco più di due anni per ricostruire le volte crollate con i circa 200 metri quadri di affreschi, sottolinea il Sacro Convento.
    Ricordando che furono selezionati e recuperati 300mila frammenti grazie al lavoro degli studenti dell'Università della Tuscia, dei docenti e degli allievi dell'Istituto superiore centrale di restauro e della Soprintendenza dell'Umbria; 220mila sono stati riposizionati grazie all'opera di venti restauratori professionisti sotto la guida del commissario straordinario Antonio Paolucci, mentre i restanti 80mila sono ancora oggi catalogati e conservati.
    A tutto ciò si aggiungono i lavori per il recupero della torre campanaria e delle parti danneggiate del complesso del Sacro Convento.
    E uno dei momenti simbolo del cantiere dell'utopia fu la spettacolare operazione che portò tra le mura del Sacro Convento "sorella gru" per salvare il timpano del transetto di sinistra della Basilica.
    "Uno scrigno d'arte unico al mondo" l'ha definita il capo restauratore Sergio Fusetti. "Per questo, in un certo senso - ha aggiunto -, i lavori iniziati in quel periodo non sono mai finiti. La manutenzione si rivela di fondamentale importanza.
    Pochi mesi fa abbiamo terminato il ciclo di restauri che hanno interessato le cappelle laterali della chiesa inferiore, ora ci fermeremo nel periodo che interesserà il Giubileo e l'ottavo centenario della morte di san Francesco nella speranza di riprendere successivamente con gli affreschi del Maestro di San Francesco della navata della chiesa inferiore".
    Fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento, ha sottolineato che "l'impresa sembrava impossibile: ricostruire le vele crollate a causa del devastante terremoto del 26 settembre 1997 per il quale persero la vita quattro persone fu davvero una scommessa". "La scommessa venne vinta - ha aggiunto - e quello che fu chiamato 'il cantiere dell'utopia' venne portato a termine con successo in un tempo davvero brevissimo".
    "Questo gioiello di bellezza, di storia e di spiritualità meritava davvero uno sforzo collettivo e di tale portata, per poter essere ridonato ai pellegrini, ai turisti, agli estimatori dell'arte, per tornare ad essere luogo di incontro con Dio nel nome di Francesco d'Assisi" ha affermato ancora il custode. "Ci troviamo ancora una volta in prossimità di un Giubileo - ha aggiunto -, a venticinque anni da quel momento di grazia in cui si apriva non solo un portale, ma anche un futuro di nuova speranza".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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