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ANSAcom - In collaborazione con SOI - Societa' Oftalmologica Italiana
Dalla diagnostica per immagini alla chirurgia refrattiva del cristallino, fino ai trattamenti per l’occhio secco evaporativo, una patologia che colpisce sette over 50 su 10 e l’aggiornamento delle modalità di effettuazione della visita oculistica. Sono alcuni dei temi al centro del 103° Congresso Nazionale della Società Oftalmologica Italiana (Soi), in congiunzione con il '15th Congress of Italian Society of Refractive Cataract Surgery and Evaporative Dry Eye', in corso oggi e domani a Roma. “Oggi, la chirurgia refrattiva del cristallino opaco e/o trasparente, con 700.000 mila operazioni eseguite ogni anno, è la chirurgia più praticata in assoluto, tanto da rappresentare l’84% del volume delle prestazioni di un intero reparto ospedaliero- spiega Matteo Piovella, presidente Soi -. Utilizzando cristallini artificiali tecnologicamente molto avanzati è possibile eliminare tutti i difetti di vista come miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia”. Non mancheranno gli approfondimenti, tra questi i trattamenti che hanno rivoluzionato la cura dell’occhio secco evaporativo, un difetto di lubrificazione dell’occhio dovuto a scarsa produzione di lipidi e proteine. Il primo, BlephEx “è una procedura indolore eseguita con un manipolo che permette di ruotare efficacemente una micro-spugna lungo il bordo libero delle palpebre. rimuovendo detriti e biofilm attivando una attività esfoliativa a livello del bordo libero palpebrale”, continua Piovella. Il secondo trattamento, LipiFlow, "in 12 minuti permette, attraverso un aumento della temperatura all’interno delle palpebre di 5,5 gradi, di sciogliere i detriti che, divenuti solidi, ostruiscono le ghiandole di Meibomio". Il terzo trattamento, iLux "è utilizzato per eliminare i residui presenti in queste ghiandole, nonostante i due precedenti trattamenti". Un focus particolare sarà poi dedicato alle nuove tecnologie, in particolare la diagnostica per immagini “che ha rivoluzionato l’ oculistica in tutto il mondo – prosegue Piovella-. Oggi, nel corso di una visita oculistica è necessario individuare precocemente malattie molto complesse. Questo ha fatto aumentare le richieste di prestazioni specialistiche di 10 volte in 10 anni". Tuttavia, Piovella fa notare, "all’aumentare delle richieste di salute non è stato possibile un adeguamento delle visite e delle diagnosi salvavista, soprattutto nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale. I medici oculisti Italiani, prendendo atto delle difficoltà dell'assistenza pubblica nell'erogare le cure oftalmologiche, vogliono indicare le soluzioni per garantirne l'accesso da parte dei pazienti a rischio perdita vista”, conclude.
https://congressisoi.com/informazioni_generali.php?id_congresso=29
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