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ANSAcom - In collaborazione con Carni sostenibili
Tra i principali nutrienti con maggiore azione coadiuvante delle terapie antitumorali, l'acido trans-vaccenico alimentare (Tva), che si trova soprattutto nei ruminanti come bovini e ovini e nei prodotti lattiero caseari come latte e formaggi, è il più efficace a promuovere l'immunità antitumorale. A evidenziarlo un recente studio pubblicato su Nature, i cui risultati sono stati discussi questa sera a Roma nel corso dell'evento 'Mangiare secondo natura: la scienza conferma che siamo onnivori'.
"Su 700 sostanze analizzate, 250 hanno mostrato un'azione sul sistema immunitario", sottolinea Elisabetta Bernardi, biologa, nutrizionista, docente di Biologia della nutrizione presso l'Università degli studi di Bari e autrice del libro 'Mangiare secondo la scienza' (Edizioni Dedalo, 2024). "Di queste, 6 vantano un'efficacia maggiore, con in testa il Tva. Stimola l'azione di una proteina del sistema immunitario che protegge il nostro organismo dai tumori, in particolare quelli dell'intestino", continua, aggiungendo come sia "attivo anche in tumori della pelle come il melanoma". Le persone che hanno una maggiore quantità di questa sostanza nel sangue, spiega, "hanno anche una maggiore protezione verso l'insorgenza dei tumori".
Il Tva, si legge nello studio, "ha un alto potenziale traslazionale come elemento dietetico in approcci terapeutici per migliorare gli esiti clinici di diverse terapie anticancro, come gli inibitori dei checkpoint immunitari, gli engager delle cellule T e le terapie con cellule Car-T e Tcr-T. Inoltre, evidenzia Bernardi, "la potenza di queste sostanze è talmente elevata che al momento si sta studiando un farmaco derivato da esse, che in un futuro potrà diventare un aiuto nelle terapie contro i tumori".
La ricerca, insomma, insegna come la base dell'alimentazione debba "essere varia e comprensiva di tutti gli alimenti", afferma Bernardi, che fa l'esempio della dieta mediterranea: "Una dieta completa, onnivora, protettiva per salute, che aumenta la longevità e si collega a minore incidenza di obesità e sovrappeso". Un regime che "non esclude nessun alimento: seppur prevalentemente caratterizzato da alimenti di origine vegetale, comprende anche quelli di origine animale", da assumere con le giuste proporzioni per "beneficiare delle sostanze protettive derivate da alimenti che, in parte, oggi vengono esclusi".
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