RABAT - Francia, Emirati Arabi Uniti e Irlanda sono i Paesi in cima alla lista degli investitori stranieri che credono nel Marocco e che hanno contribuito a far salire il flusso netto Ide (Investimenti diretti stranieri) a oltre 16,34 miliardi di dirham (circa 1,54 miliardi di euro) alla fine dello scorso settembre. Secondo l'Ufficio dei cambi, questi flussi rappresentano un aumento del 50,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Idrogeno verde, industria automobilistica, energie rinnovabili e aeronautica sono i settori trainanti che fanno del Marocco una delle principali destinazioni di investimenti nel Nord Africa.
Secondo i dati provvisori per la prima metà del 2024, la Francia rimane al primo posto tra i Paesi investitori in Marocco, con un flusso di Ide pari a 2,62 miliardi di dirham (247,2 milioni di euro). Anche se questa cifra rappresenta un calo rispetto ai 6,8 miliardi di dirham (641,6 milioni di euro) registrati l'anno precedente. Gli Emirati Arabi Uniti (Eau), partner economico strategico per il Marocco, si collocano al secondo posto con un flusso di Ide pari a 1,86 miliardi di dirham (175,5 milioni di euro), anche se in calo rispetto ai 2,3 miliardi di dirham (217,1 milioni di euro) registrati nella prima metà dell'anno in un contesto complessivo di rallentamento degli investimenti provenienti dai Paesi del Golfo. L'Irlanda è il caso dell'anno, visto che ha raddoppiato gli investimenti, passando da 544 milioni di dirham nel 2023 a 1,26 miliardi di dirham nel 2024. Questo notevole balzo colloca l'Irlanda in terza posizione, davanti agli Stati Uniti, i cui investimenti hanno raggiunto i 933 milioni di dirham, segnando una netta ripresa rispetto ai 663 milioni di dirham registrati nel 2023.
Il settore manifatturiero vive un momento di rinascita con 2,36 miliardi di dirham (222,7 milioni di euro), dopo un flusso negativo di 4,27 miliardi di dirham nel 2023. Il settore chiave è quello dell'industria automobilistica, che attira 704 milioni di dirham (66,4 milioni di euro), rispetto a 419 milioni per l'industria della carta e del cartone, 270 milioni per la produzione di apparecchiature elettriche e 258 milioni per l'industria del tabacco.
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