La robotica può essere molto utile
agli anziani, in particolare quelli che iniziano a dare segni di
decadimento cognitivo: lo è stata nella prima fase di
sperimentazione del progetto ToM&Pepper Lab, a cui hanno
collaborato Il Centro di ricerca sulla Teoria della mente e
sulle competenze sociali nel ciclo di vita (CeRiToM)
dell'Università Cattolica, il Robotics Lab di Intesa Sanpaolo
Innovation Center e l'Azienda Multiservizi di Vigevano.
Questa estate nove anziani del centro diurno dell'azienda
Multiservizi di Vigevano, fra i 68 e i 93 anni hanno partecipato
a un programma di formazione di quattro settimane da parte del
team di ricerca del CeRiToM, in cui sessioni di stimolazione
cognitiva sono state alternate ad altre di stimolazione
socio-cognitiva. Ad aiutare gli anziani il robot sociale Pepper,
che ha avuto il ruolo di facilitatore, guidando i partecipanti
attraverso esercizi di memoria, attenzione e competenze sociali.
Grazie all'uso del robot, messo a disposizione dal Robotics Lab
di Intesa, gli anziani man mano hanno acquisito maggiore
autonomia nell'uso della tecnologia, dimostrando un deciso
supporto delle competenze cognitive e sociali e hanno ben
accettato Pepper attribuendogli caratteristiche umane come
intelligenza e affidabilità. Il robot ha stimolato memoria e
concentrazione, aumentato il coinvolgimento attivo e creato un
clima di fiducia, e anche suscita emozioni positive, come gioia
e sorpresa, favorendo ricordi personali.
"L'obiettivo - ha spiegato Davide Massaro, docente di
psicologia dello sviluppo della Cattolica e coordinatore del
progetto - è ottenere evidenze solide che diventino un punto di
riferimento per un impiego consistente e mirato dei robot
sociali, sia nel supporto di persone con disturbi
neuropsicologici sia nel contesto dell'invecchiamento tipico".
Oltre al Robot il laboratorio di Intesa ha anche messo a
disposizione "la Piattaforma Robotica per l'Interazione Sociale,
che consente al personale non tecnico di definire le azioni del
robot durante le sessioni" ha precisato Luigi Ruggerone,
Responsabile Frontier Research Technologies & Business
Development di Intesa Sanpaolo Innovation Center aggiungendo che
ora si vuole "estendere la sperimentazione perché possa divenire
un'azione d'impatto e generare nel tempo benessere della
comunità". La nuova fase sperimentale è già iniziata e coinvolge
sia persone 'sane' (indicate dalla Caritas di Vigevano) che
'cliniche', reclutate dall'associazione Pavese Parkinsoniani. Ed
è in fase di reclutamento un campione di persone con
pseudo-demenza.
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