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Il Piano Solo fu un 'golpe rosso' per Bigazzi e Fertilio

Il Piano Solo fu un 'golpe rosso' per Bigazzi e Fertilio

Seconco il saggio 'dietro c'era il Kgb in Italia'

FIRENZE, 02 dicembre 2024, 17:02

Redazione ANSA

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FRANCESCO BIGAZZI e DARIO FERTILIO 'IL PIANO SOLO GOLPE SÌ, MA ROSSO' (MAURO PAGLIAI, PP. 156, COLLANA VS | VERITÀ SCOMODE, EURO 12) - Processi, inchieste amministrative, perfino un'indagine parlamentare: il Piano Solo, mancato colpo di Stato denunciato inizialmente dal settimanale L'Espresso nel 1967, è stato a lungo materia di sospetti, polemiche e ipotesi contrapposte. Ora la vicenda si arricchisce, nel segno della svolta, del lavoro dei giornalisti Francesco Bigazzi e Dario Fertilio, che hanno attinto a fonti inedite e documenti finalmente desecretati dal Governo per dare alle stampe il saggio 'Il Piano Solo: golpe sì, ma rosso' pubblicato dall'editore fiorentino Mauro Pagliai nella collana 'Verità scomode' in uscita il 15 dicembre.
    Con il Piano Solo in Italia ci si riferisce a un ipotetico tentativo di colpo di stato ordito nell'estate del 1964 dall'Arma dei Carabinieri, su sollecitazione dell'allora presidente della Repubblica Antonio Segni. Il progetto, che avrebbe previsto tra l'altro di arrestare e deportare in Sardegna molti dirigenti dei partiti d'opposizione e dei sindacati, non fu mai attuato ma, viene ricordato, incise nella crisi del primo Governo Moro. Secondo gli autori del saggio l'accusa, "portata avanti anche da testate come Paese Sera e L'Astrolabio - ampiamente sovvenzionate dal Kgb - non sarebbe altro che la più grande fake news del secolo, come già la definì Mario Segni nel 2021". ""La ricerca di Fertilio e Bigazzi - scrive lo stesso Segni nella presentazione al saggio - chiarisce gli aspetti politici della vicenda e dà un colpo fortissimo a questa scandalosa falsificazione". Gli elementi emersi dai lavori della commissione Mitrokhin, e in particolare le rivelazioni del colonnello Leonid Kolosov - già numero due dei servizi segreti russi operativi in Italia - contribuiscono a disperdere la densa cortina di fumo che aleggiava sulla vicenda per svelare il grande piano di "dezinformacija" (disinformazione) innescato da Mosca negli anni '60 per creare disordine coinvolgendo le massime cariche dello stato, i vertici delle forze armate, i mass media e l'opinione pubblica. "I servizi segreti italiani - spiegano gli autori, Francesco Bigazzi e Dario Fertilio - sconquassati dalle polemiche e additati al pubblico sospetto, subirono un colpo tale da non riuscire più, in seguito, a fronteggiare i movimenti eversivi già in incubazione, e destinati ad esplodere negli anni di piombo. Proprio l'obiettivo che gli ideatori del Golpe Rosso, con ogni probabilità, si erano proposti fin dall'inizio di ottenere".
   

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