- NEW YORK, 02 DIC - Rimbambimento da web, in inglese 'brain
rot': scavando nella sua enorme banca-dati di parole, l'Oxford
English Dictionary ha scelto questa espressione come parola
sintesi dell'anno che sta per concludersi.
'Brain rot', sui pericoli a cui va incontro chi 'scrolla'
all'infinito le proposte dei social media, ha trionfato su una
shortlist di candidati tra cui 'demure', (riservato, modesto o
timido) scelto qualche giorno fa come parola dell'anno da
Dictionary.com, 'romantasy (un genere di fiction che combina
romance e fantasy) o 'dinamic pricing', la strategia di prezzi
che varia in base a fattori come domanda, orario, disponibilità
o profilo dell'acquirente, ad esempio, per i voli o le camere
d'albergo. In molti casi i finalisti erano idiomi d'epoca
rivisitati da Millennials e Gen Z in modo ironico, "un po' come
i pantaloni a zampa d'elefante tornati di moda", spiegano al
dizionario.
'Brain rot' fu usata per la prima volta a metà Ottocento nel
classico della vita nei boschi Walden di Henry David Thoreau:
l'espressione è entrata di recente nel gergo giovanile sui
social per descrivere "il presunto deterioramento dello stato
mentale o intellettuale di una persona" a causa dell'eccessivo
consumo di contenuti irrilevanti sul web.
Nel 2024 l'uso della frase 'brain rot' è aumentato del 230%:
un incremento che Casper Grathwohl, il presidente di Oxford
Languages che ha guidato la selezione, ha attribuito "alla
vertiginosa velocità del cambiamento linguistico guidato dai
social media".
La Parola dell'Anno di Oxford viene scelta su prove d'uso in
tutto il mondo anglofono tratte da un vocabolario continuamente
aggiornato di circa 26 miliardi di parole. L'idea, secondo
l'annuncio, è di "riflettere sulla base di dati concreti 'sugli
stati d'animo e le conversazioni che hanno plasmato il 2024". Il
concorso ha preso il via 20 anni fa con la selezione di 'chav'
(slang britannico per indicare la classe operaia). Nel corso
degli anni, ha consacrato nuove parole simbolo destinate a
durare come 'podcast,' 'selfie' e 'post-truth'.
Come negli ultimi anni, Oxford ha invitato il pubblico a
votare sulla shortlist dei candidati. Brain rot è stato scelto
poi da un team di lessicografi e altri esperti, basandosi sul
voto (a cui hanno partecipato circa 37.000 persone) e su
un'ulteriore analisi: "Scegliere la Parola dell'Anno - ha
ammesso Grathwohl - è un'arte esoterica".
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