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ANSAcom - In collaborazione con CNA - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa
"Per quanto riguarda le intercettazioni bisogna fare esattamente il contrario" rispetto alla stretta portata avanti dal governo, secondo il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri. "Qualcuno ha detto che bisogna tornare ai pedinamenti. Chi dice questo forse non conosce la realtà delle mafie, non conosce la realtà del crimine", dichiara Gratteri a margine di un incontro con la Cna.
"Se io dico che il telefonino che ho addosso è più potente del software utilizzato per l'allunaggio, se io dico che applicando un software a un normale telefono è possibile entrare al web e comprare 2.000 kg di cocaina, chi dovrei pedinare? E se oggi mancano migliaia di uomini delle forze dell'ordine, con chi dovrei fare pedinamento?", aggiunge il procuratore.
Al salto tecnologico della criminalità "non corrisponde un salto tecnologico delle forze dell'ordine, come polizia tecnologica siamo indietro", sottolinea. "Stati come Francia, Germania o l'Olanda fino a pochi anni fa erano dietro a noi, spesso ci chiedevano aiuto e venivano nelle nostre scuole per apprendere le nostre tecniche di indagine. Oggi il mondo si è capovolto, oggi - conclude - siamo noi ad inseguire".
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